1) A quali trattamenti
sono sottoposti questi animali negli allevamenti intensivi?
Le galline ovaiole e i polli
Galline in gabbia col becco tagliato. La vita in gabbia è
una vera tortura per questi animali. GUARDA IL VIDEO: qui
LA STRAGE DEI PULCINI MASCHI (ESSENDO MASCHI NON FANNO UOVA E NON SONO 'DELLA RAZZA GIUSTA' PER CRESCERE IN FRETTA E DIVENTARE 'CARNE CONVENIENTE' PER L'INDUSTRIA): FINISCONO TRITATI VIVI A UN GIORNO DALLA NASCITA.
Negli allevamenti che producono galline ovaiole, i pulcini
maschi (inutili al mercato in quanto non in grado di produrre uova, né adatti
alla produzione di carne di pollo) sono gettati VIVI in un tritacarne (PER IL VIDEO QUI), o
soffocati in buste di plastica, o schiacciati in apposite macchine per
diventare mangime, mentre a quelli femmina viene tagliato il becco per impedire
loro di beccare a morte le compagne. Questa procedura, che comporta il taglio
di tessuti teneri simili alla carne che gli umani hanno sotto le unghie, è così
dolorosa che molti pulcini muoiono per lo shock. Inoltre, questa operazione
lascia spesso scoperti i terminali nervosi presenti nel becco, determinando
così un dolore continuo per tutta la vita dell'animale.
Non appena la produttività delle galline diminuisce sotto
il livello fissato, di solito dopo 2 anni, sono sgozzate per diventare carne di
seconda scelta.
I polli da ingrasso sono tenuti in capannoni affollatissimi, per ogni animale lo spazio disponibile è di 20-30 cm quadrati. In 38 giorni gli animali raggiungono il peso ottimale per la vendita, un peso enorme raggiunto in troppo poco tempo, così che la struttura ossea non riesce a rinforzarsi a sufficienza per reggerlo.
I polli "da carne" non godono certo di un
trattamento migliore: sono allevati in capannoni affollatissimi, fino a 10-15
polli per metro quadrato, sotto la luce sempre accesa, perché crescano in
fretta. A 40 giorni vengono ammazzati, mentre in natura potrebbero vivere fino
a 7 anni. PER IL VIDEO: QUI
I lunghissimi viaggi estenuanti, poi, senza acqua né cibo e senza riparo alcuno anche alle temperature più rigide, con il vento gelido sui corpi oramai senza più piume a causa delle temperature all’interno degli allevamenti, o senza bere sotto il sole nelle giornate roventi, il tutto prima di arrivare nell’unico posto peggiore degli allevamenti intensivi: il macello. Dove in fila aspettano il proprio turno mentre vedono i compagni prima di loro che vengono macellati ancora vivi e coscienti.
I polli ed i tacchini sono in assoluto gli animali più
maltrattati su questa terra. Allevati all'interno di capannoni affollatissimi e
uccisi nei macelli, sono sottoposti a sofferenze inimmaginabili. Spero che chi
mi stia ascoltando possa scegliere di unirsi a quelle milioni di persone che
hanno abbandonato in Italia e nel mondo il consumo di carne e prodotti animali
in maniera definitiva. Negli allevamenti i polli sono stipati a decine di
migliaia a camminare sui loro escrementi e sui corpi morti dei loro compagni
sotto la luce artificiale sempre accesa perchè crescano in fretta. Essendo
selezionati geneticamente per poter raggiungere il peso adatto per la vendita
nel minor tempo possibile, soffrono di zoppie e il loro peso è tale da non
riuscire nemmeno a reggersi in piedi a causa del proprio peso in una età cosi
giovane. A soli 30-35 giorni vengono uccisi mentre in natura avrebbero vissuto
fino ai 10 anni, o più. Per la produzione di uova viene utilizzata un'altra
razza. Negli stabilimenti d'incubazione vengono schiuse le uova fecondate per
mezzo di macchine, uccidendo talvolta moltissimi pulcini. Subito dopo i pulcini vengono posti su di un
nastro trasportatore e sottoposti al sessaggio. I maschi in quanto inadatti
alla produzione di carne perchè di razza ovaiola e inutili a quella di uova
perchè maschi vengono uccisi appena nati buttati vivi in enormi trita carne,
metodo standard dell'industria delle uova che avviene in tutti gli allevamenti
non solo in quelli intensivi. Alle femmine viene tagliata la punta del becco
provocando un dolore tremendo perchè quando le galline impazziranno nelle
gabbie d'allevamento non si feriscano beccandosi l'una contro l'altra. Dopo
soli 18 mesi le galline vengono abbattute. Quando è l'ora di andare al macello
questi animali vengono presi violentemente (PER IL VIDEO QUI) per qualunque parte del corpo e
sbattuti all'interno di enormi camion che viaggiano fino a 48 ore prima di
arrivare al macello dove verranno uccisi. Arrivati nel mattatoio questi poveri
animali, che siano un pollo da carne di 5 settimane o una gallina ovaiola di 2
anni vengono afferrati e appesi a testa in giù ai ganci metallici della catena
di smontaggio, terrorizzati e sofferenti. Una lama taglia loro la gola meccanicamente
ma data la velocità della catena di smontaggio più della meta delle volte non
muoiono per dissanguamento ma finiscono ancora vivi nelle vasche di acqua
bollente per essere spennati.
2) Quanti ne hai salvati da essi e qual'è stato il tuo rapporto con loro? (TRATTO DA UN'INTERVISTA A UN'ATTIVISTA DEL COORDINAMENTO LAM)
Dal 2007 ad oggi ho salvato tantissimi pulcini e
galline: Caterina, Gino, Isabella, Neroni, Laura, Carlotta, Michelle, Melissa,
Rossella, Fagiolino, Gertrude, Gertrudino, Suor Chioccia, Lola, Priscilla,
Sara, Alessia, Jessica, Lorenza, Suzuki, Camilla, Straprini, Anna e Nerina.
Il mio rapporto con loro è straordinario! Diciamo che
gli umani che adottano i pennuti che camminano vedono subito che sono animali
che interagiscono tantissimo con noi, addirittura forse più dei cani, sono
sempre attenti a tutto quello che fai, allungano il collo per guardare tutto
con attenzione quello che fai con le mani, e Ti seguono dappertutto anche
quando passeggi con loro nei parchi. E se parli con loro….Ti rispondono.
Mia nonna aveva una gallina che per far l’uovo le
entrava in casa e glielo faceva sul divano. Quando mia nonna doveva fare le
pulizie al piano di sopra, era solita chiudere la porta di casa e quindi ogni
tanto, affacciandosi dalle scale del primo piano chiamava la gallina per sapere
a che punto era con l’uovo che doveva fare. Pareva davvero avessero un accordo
tra loro J. Se la gallina non rispondeva,
significava che era ancora sotto sforzo, sul divano, a spingere per fare uscire
l’uovo; se invece le rispondeva significava che l’aveva già fatto e che quindi
nonna poteva scendere a riaprirle la porta.
Ah, dimenticavo. Ovviamente ogni gallina ha imparato
il proprio nome e risponde solo la diretta interessata quando la chiami per
nome.
🔴La crudele tradizione del cappone a Natale -
https://www.essereanimali.org/2023/12/capponi-indagine-allevamento-natale/
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