martedì 30 marzo 2021

COMUNICATO STAMPA

E' in corso una petizione giuridica per far chiudere le attività di allevamenti e macelli, basandosi sul fatto che in Italia esse sono state escluse dall’ambito di applicazione dell'art. 544-bis e ter soltanto sulla base di una presunzione, introdotta nel lontano 2004 dalla L. 189, di ‘necessità sociale’ relativa a dette attività, e in nome di questa presunta ‘necessità sociale’ si tollererebbero reati aberranti di maltrattamento e uccisione in massa di 60 miliardi di animali l’anno.

L’associazione Coordinamento LAM, composta da un team di avvocati e giuristi, è passata al contrattacco puntando il dito sul fatto che l’esimente dello ‘stato di necessità’, concesso come si accennava poc'anzi quasi 20 anni fa dalla L. 189, oggi evidentemente non più attuale non soltanto a seguito dell'avvento e del crescente successo in tutto il Mondo delle carni d'origine vegetale, ma altresì a seguito della scoperta di una nuova tecnologia per ricavare VERA carne dagli animali ma non più macellandoli bensì applicando a un individuo soltanto di ogni specie una mera biopsia muscolare indolore: stiamo parlando della tecnologia della carne cellulare, la quale eviterebbe non soltanto la sofferenza animale, bensì anche le future pandemie, dal momento che le pandemie sono quasi tutte zoonotiche, ossia derivano dagli animali che alleviamo e si sono ad oggi generate da virus patogeni che pullulano in luoghi - come gli allevamenti di polli, galline, tacchini e maiali - sporchi e in cui stazionano coattivamente, nello stesso minuscolo spazio, milioni di individui sopra gli escrementi, con l'aria resa irrespirabile dall'ammoniaca che da questi stessi escrementi si sprigiona danneggiando anche la vista, e senza mai respirare aria pulita né vedere la luce del Sole.