Le galline, animali intelligenti e curiosi, non possono esprimersi liberamente all'interno delle gabbie.
Le condizioni di vita delle galline ovaiole allevate in gabbia sono talmente insalubri e stressanti che molte di loro muoiono precocemente di stenti e malattie.
Gli animali che sopravvivono sono comunque destinati, dopo all'incirca 2 anni di vita, al macello, senza aver mai potuto vivere in libertà.
Immagine rappresentativa di galline allevate per la produzione di uova.
Negli allevamenti in gabbia, molte galline sono costrette a camminare sui corpi delle compagne morte.
Questo avviene perché spesso i cadaveri non vengono raccolti ma lasciati in putrefazione in mezzo agli animali vivi.
Gli individui malati, infatti, vengono lasciati morire e poi decomporsi in mezzo agli animali vivi che, nel frattempo, continuano a deporre le uova: questo è un trauma per gli animali e un pericolo per la salute delle persone.
Foto: Selene Magnolia | Immagine rappresentativa di galline allevate per la produzione di uova.
Il contatto costante con le sbarre provoca a questi animali ferite dolorose, ulcere e perdita del piumaggio.
Lo stress dovuto a questa costrizione è tale che gli animali diventano aggressivi e spesso si beccano a vicenda fino ad arrivare a veri e propri episodi di cannibalismo.
Per questo motivo, molte di loro subiscono anche la mutilazione del becco, una parte molto delicata e sensibile che viene tagliata senza alcuna anestesia o controllo veterinario.
Foto: Selene Magnolia | Immagine rappresentativa di galline allevate per la produzione di uova.
Firma la petizione: https://animalequality.it/agisci/hard-rock-basta-gabbie
Presidio LA VITA DEL PULCINO. Attivismo on line. Firma la petizione e Condividi la loro storia! https://vegetarianavegan.blogspot.com/2020/07/presidio-la-vita-del-pulcino-attivismo.html
GALLINE TRITATE VIVE A FINE CARRIERA DOPO UNA VITA D'INFERNO IN GABBIA: *Petra doveva essere TRITATA VIVA, come tutte le galline quando la loro produzione di uova inizia a calare (dopo solo un anno e mezzo di vita), ma è riuscita a salvarsi. Petra è stata fortunata: aiutaci e CONDIVIDI la sua storia! |