Divieto contro la carne coltivata: lo stop di Bruxelles
La legge sul divieto di produzione e vendita di cibi prodotti con la carne coltivata, voluta dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, ha avuto vita breve. Per la Commissione europea l'Italia ha notificato male la norma, che oltre a contenere il divieto alla carne coltivata ne contiene anche un altro: non si possono usare denominazioni riferite alla carne o a prodotti a base di carne per alimenti a base vegetale (meat sounding). L'esecutivo Ue il 29 gennaio ha scritto al governo italiano per chiedere chiarimenti sulla violazione della procedura, richiamando la giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha ribadito più volte che una legge approvata in violazione della procedura Tris è inapplicabile. In particolare c'è un'importante sentenza del 30 aprile 1996, nota come «CIA-Security» secondo la quale una disposizione nazionale che non è stata notificata nell'ambito della «procedura 98/34», mentre avrebbe dovuto esserlo, può essere dichiarata inapplicabile dai tribunali nazionali. Quindi sia il divieto relativo alla vendita e produzione di carne coltivata che quello sul meat sounding si scontrano con questa giurisprudenza.
PER IL VIDEO dell'ex Presidente di Fondazione Save the Chickens che giustamente ha commentato positivamente questa notizia: