mercoledì 2 marzo 2022

La carne coltivata sarà il futuro?


La carne coltivata potrebbe essere il futuro?
“Perché li raccomandiamo: Essere Animali ha un solido programma di investigazioni che strategicamente supporta il resto delle campagne e contribuisce alla crescita di impatto di tutto il movimento per i diritti animali. Lavorano anche in un’area trascurata e di grande potenzialità: migliorare il benessere dei pesci. Essere Animali ha inoltre un approfondito approccio alla pianificazione strategica, alla scelta degli obiettivi e alla valutazione dei propri risultati”  Animal Charity Evaluators

Sapete bene che l'impatto dovuto alla produzione di carne è insostenibile, sia per gli animali che per l’ambiente. È necessario cambiare rotta, e farlo presto, e in tutto questo un ruolo potrebbe averlo anche la produzione di carne coltivata.

Ma di cosa si tratta veramente? Quanto ne sanno le persone? E soprattutto, i consumatori sono pronti al suo arrivo sul mercato?

Vediamo di conoscere meglio l'argomento.

La carne coltivata è un prodotto realizzato in laboratorio tramite una tecnica detta “coltura cellulare”: partendo da poche cellule prelevate da biopsie sotto anestesia locale, o perfino da penne appena perse dai volatili, si possono creare grandi quantità di carne. 

Nessun animale viene ucciso, i macelli non sono necessari, e quella che arriva sulle tavole è carne vera e propria (che ovviamente non è pensata per vegetariani o vegani, ma per chi non riesce o non vorrebbe abbandonarne il consumo). Sono già state sviluppate colture di pollo, maiale, manzo, tonno, varie specie di pesci, gamberetti, anatra e persino foie gras.

Cultured Meat: A Vision of the Future

  SE NON VISUALIZZI IL VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=f8Ii3DB6ejE&t=125s


E dal punto di vista dell'ambiente? Secondo uno studio, pubblicato sul sito della Commissione europea, se tutta la carne prodotta in UE venisse rimpiazzata con carne coltivata, le emissioni di gas serra e il consumo di suolo e acqua diminuirebbero drasticamente. L'unico punto debole di questa produzione rimane solo il consumo di energia, al momento elevato (ma si potrebbe pensare di realizzare la carne coltivata con energie rinnovabili).

I finanziamenti privati nel settore sono ingenti (quelli pubblici scarseggiano per adesso) e le aziende pronte a produrla sono quasi un centinaio, sparse in tutto il mondo. Quando arriveranno le approvazioni alla messa in commercio il settore potrà espandersi ed erodere una buona fetta della produzione di carne derivante dall’uccisione di animali. Il quesito da porsi adesso è: i consumatori sono pronti?

Ad aiutarci arriva una ricerca commissionata da Eurogroup for Animals in sei Paesi europei, tra cui l’Italia, con l’obiettivo di capire meglio quale sia la percezione pubblica e l’attitudine verso la carne coltivata. 

I risultati del sondaggio mostrano che la consapevolezza su cosa sia questo prodotto è generalmente buona, infatti oltre la metà dei partecipanti ha dichiarato di aver sentito parlare della carne coltivata prima di partecipare al sondaggio. Mentre la comprensione su come venga realizzata è ancora relativamente bassa, solo il 20% pensa di esserne a conoscenza. Secondo il sondaggio però gli italiani e le italiane sono quelli che tendono a saperne di più.

E in quanto a mangiarla, chi lo farebbe? La metà dei partecipanti ha dichiarato che assaggerebbe la carne coltivata e in Italia questo dato sale a 3 persone su 5. Tra i motivi principali per farlo ci sono quello di ridurre l’impatto ambientale e il numero di animali allevati e macellati. E questa è una buona notizia!

La produzione e il consumo di carne coltivata è un tema che non può essere ignorato perché non riguarda un futuro lontano, ma già il nostro presente. 

La carne realizzata in laboratorio è infatti già in menu in alcuni ristoranti di Singapore, primo Paese al mondo ad averne autorizzata la vendita. Come per l’alimentazione vegetale sono i giovani e le nuove generazioni ad essere più aperti a provarla e al cambiamento, e questo è un segnale di speranza.

I ricercatori e le aziende hanno fatto la loro parte, adesso manca da superare il nodo più importante, l’approvazione da parte delle autorità europee. Ma se poi al momento giusto i consumatori saranno abbastanza informati e pronti al cambiamento dipende anche da tutti e tutte noi. 

Per questo riteniamo importante fare chiarezza e combattere campagne di disinformazione messe in campo da chi ha interesse a mantenere l'attuale sistema, basato sulla sofferenza e l'uccisione di animali.

Ci sono molte strade per creare un futuro migliore per gli animali e la creazione e produzione di carne coltivata da parte delle aziende food è una tra queste, una strada che potrà avere un impatto notevole.