Riassunto:
STOP CRUELTY
STOP SLAUGHTER
Gli
allevamenti intensivi e i macelli sono in conflitto con la
Dichiarazione di Parigi e il Trattato di Lisbona i quali riconoscono a Tutti
gli Animali gli stessi diritti all’esistenza e li definiscono esseri senzienti.
Gli
allevamenti intensivi e i macelli rappresentano una costante minaccia alla
salute pubblica.
CHIEDIAMO PERTANTO:
1) che venga
incentivata la produzione di proteine vegetali, compresi i sostituti
vegetali di latte e uova, e la produzione di carne coltivata.
2) che venga
programmata una progressiva diminuzione degli Animali allevati, in ragione del
50% del numero degli animali allevati ogni anno, nonché che venga programmata
una progressiva chiusura di tutti gli allevamenti a scopo alimentare.
Si inizierà
dal contenimento degli allevamenti intensivi, a seguire quelli estensivi e i
macelli, quali luoghi di sofferenza e sfruttamento animale nonché luoghi
pericolosi a livello di diffusione di sempre nuove pandemie a livello mondiale
e di altrettanti problemi a livello igienico e sanitario (salmonella, influenza
aviaria, etc.).
Testo integrale:
(Stop Farming, Stop Slaughter)
Gli allevamenti intensivi e i macelli sono in
conflitto con la Dichiarazione di Parigi e il Trattato di Lisbona i quali
riconoscono a Tutti gli Animali gli stessi diritti all’esistenza e li
definiscono esseri senzienti.
Gli
allevamenti intensivi e i macelli, inoltre, rappresentano una costante minaccia
alla salute pubblica, per la diffusione
di sempre nuove pandemie e di altrettanti problemi a livello igienico e
sanitario (salmonella, influenza aviaria, etc.).
Pertanto chiuderli,
incentivando con i fondi europei la conversione delle attività esistenti nel
campo della zootecnia in attività aventi ad oggetto proteine vegetali o
proteine coltivate, rappresenterebbe un valido strumento di prevenzione di
sempre nuove malattie.
CHIEDIAMO PERTANTO:
1) che venga incentivata la produzione di
proteine vegetali, compresi i sostituti vegetali di latte e uova, e la
produzione di carne coltivata, oltre che la ricerca verso una produzione
di carne coltivata sempre più “pulita” ed “etica”, sia per il benessere
animale, sia per quello dell'ambiente e a tutela della stessa salute dei
cittadini.
2) che venga programmata una progressiva diminuzione
degli animali allevati, in ragione del 50% del numero degli animali in essere
ogni anno a partire, per ogni Stato membro, dall’anno di recepimento della richiesta
e necessaria direttiva, nonché che venga programmata una progressiva chiusura di
tutti gli allevamenti a scopo alimentare.
Ciò per una questione di rispetto della Dichiarazione
di Parigi, del Trattato di Lisbona, della sempre crescente sensibilità e
coscienza del problema costituito dalla presenza di allevamenti e macelli e
della loro possibile fonte di sempre nuove pandemie e di altrettanti problemi a
livello igienico e sanitario (salmonella, influenza aviaria, etc.).
Si inizierà dal contenimento degli allevamenti
intensivi e a seguire di quelli estensivi e dei macelli, quali luoghi di
sofferenza e sfruttamento animale nonché luoghi pericolosi a livello di
diffusione di malattie e pandemie.
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APPROFONDIMENTI
“Tutti gli animali nascono uguali
davanti alla vita e hanno gli stessi diritti all'esistenza”, sancisce la Dichiarazione
universale dei diritti dell'animale, sottoscritta il 15 ottobre 1978 a
Parigi. Così come il Trattato il Lisbona, all'art. 13, riconosce
gli animali quali “esseri senzienti”, disponendo che “l'Unione e gli Stati
membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli
animali”.
La realtà è però diversa. Lo sfruttamento animale è sempre più diffuso negli Stati dell'Unione Europea.
Per questo motivo, in linea con la Dichiarazione di Parigi e il Trattato di
Lisbona, chiediamo il riconoscimento dell'aberrazione dell'allevare
animali al solo scopo di ingrassarli e ucciderli, nonché l’aberrazione
del detenere animali solo per sfruttarli al fine di arricchire chi li detiene (animali
allevati e uccisi per vendere la loro carne, animali sfruttati e uccisi per la
loro lana, per il loro latte o le loro uova, pulcini tritati vivi solo perché
nati maschi, etc.).
Chiediamo altresì la progressiva chiusura degli allevamenti e dei
macelli mediante lo spostamento dei sussidi europei dalla zootecnia
alla produzione etica.
Verrà quindi incentivata la produzione di proteine vegetali,
compresi i sostituti vegetali di latte e uova, e la produzione di carne
coltivata per l'alimentazione soprattutto degli animali domestici e di
affezione.
Anche ragioni di salute pubblica suggeriscono
di abbandonare progressivamente, sino alla sostituzione con alternative
“etiche” e “pulite”, la pratica di allevare animali per
ingrassarli, sfruttarli e avviarli al macello.
Gli allevamenti sono difatti riconosciuti, anche dagli studi
scientifici e sull'impatto ambientale, come vere e proprie “bombe ad
orologeria”, appunto spesso per la presenza di tanti esseri senzienti della
stessa specie ammassati in spazi ridotti l'uno sull'altro.
Gli allevamenti aumentano il
rischio di futuri spillover, nonchè il rischio della nascita e diffusione di
prossime pandemie. In particolare, gli allevamenti avicoli sono il maggior
fattore di rischio per la nascita di influenze pandemiche in danno di animali e
uomini (casi di mucche che contraggono l’influenza aviaria H5N1; un’infezione
da influenza aviaria è stata identificata anche in un lavoratore di un’azienda
lattiero-casearia del Michigan (Stati Uniti).
Oltre a questo ricordiamo altri due problemi: il fenomeno che va sotto al nome di ANTIBIOTICO-RESISTENZA e il problema dell’alto rischio salmonella a causa della scarsa igiene presente in allevamenti e macelli.
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Tra i tanti si segnalano questi articoli:
1) COVID E ALLEVAMENTI INTENSIVI. GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI AUMENTANO IL RISCHIO DI FUTURI SPILLOVER:
https://ilbolive.unipd.it/it/news/allevamenti-intensivi-aumentano-rischio-futuri
2) AVIARIA . GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI SONO “BOMBE” A OROLOGERIA.
3) SE NON FERMIAMO GLI ALLEVAMENTI INTENSIVI.... LA PROSSIMA PANDEMIA
ARRIVERA' DAGLI ALLEVAMENTI DI POLLO. Il settore avicolo è UNA BOMBA AD
OROLOGERIA. greenMe
: https://www.greenme.it/news/approfondimenti/allevamenti-intensivi-pollo-aviaria-pandemia/
4) BATTERI RESISTENTI AGLI ANTIBIOTICI NELLA CARNE DI POLLO: ecco la nostra
inchiesta: https://www.altroconsumo.it/alimentazione/sicurezza-alimentare/news/antibiotici-nella-carne#:~:text=La%20nostra%20ultima%20inchiesta%20su,tetracicline%20e%20beta%2Dlattamici).
5) INFLUENZA AVIARIA: gli allevamenti avicoli sono il maggior fattore di rischio per la nascita di influenze pandemiche in danno di animali e uomini.
Epidemie e allevamenti intensivi:
l’aviaria torna a diffondersi in Italia:
https://www.greenpeace.org/italy/storia/15494/epidemie-e-allevamenti-intensivi-laviaria-torna-a-diffondersi-in-italia/
· https://www.lastampa.it/cronaca/2024/05/08/news/aviaria_mucche_oms_latte-14286872/
· https://www.marionegri.it/magazine/influenza-aviaria-nuova-pandemia
· https://ilfattoalimentare.it/aia-richiamo-pollo-tortelloni-primia-tigros.html
· https://eu.boell.org/sites/default/files/2021-09/MeatAtlas2021_final_web.pdf?dimension1=ecology
· Regolamento (UE) 2015/2283 del 25 novembre 2015 sui nuovi alimenti. GU L327 dell'11.12.2015, pag. 1.
· Regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati. GU L 268 del 18.10.2003, pag. 1.
· Regolamento (CE) n. 178/2002 che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare. GU L 31 dell'1.2.2002, pag. 1.
·
Regolamento (UE) n. 1169/2011 relativo
alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i
regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del
Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva
90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la
direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive
2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004
della Commissione. GU L 304 del 22.11.2011, pag. 18.
· Versione consolidata del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, GU C 202 del 7.6.2016
· https://www.microbiologiaitalia.it/salute/tumore-alla-prostata-e-dieta-vegana/