Nei mesi scorsi abbiamo dato notizia
dell’innovativa ricerca CARNE DA UNA PIUMA
che la Fondazione Save The Chickens ha finanziato al Dipartimento di
Biotecnologia dell’ Università di Trento. Vogliamo adesso aggiornarvi sui
risultati
ottenuti al momento e sul programma che sarà svolto da adesso alla conclusione
prevista a fine 2024 inizio 2025.
Il Team dei Professori Biressi, Conti e Nike Schiavo sta procedendo secondo il
programma che prevede entro fine anno la conclusione della prima fase di
ricerca.
Sarà così disponibile un primo lotto di materiale cellulare pronto per essere
utilizzato per la “riproduzione” in quantità fatta non più in laboratorio ma in
Bioreattori industriali potendo dare così inizio ai primi test di produzione per mercato
reale.
Dopo essere riusciti a raccogliere le cellule madre in modo non cruento per gli
animali usando una loro piuma prelevata senza sofferenza lo sforzo dei
ricercatori è orientato adesso sull’approntamento di una quantità di cellule ammortizzate
ovvero capaci di fare da base per una moltiplicazione efficace evitando di doverle
prelevare ogni volta dagli animali.
Dopo la fase sperimentale infatti la procedura
produttiva preleverà il materiale cellulare da appositi magazzini per essere lavorato per produrre quantità commerciali per il mercato presso aziende specializzate in
cultura cellulare.
Per produrre carne coltivata verosimile a quella tradizionale anche per aspetto
e
consistenza è necessario ottimizzare il rapporto tra e fibre muscolari e le
fibre grasse che per raggiungere una perfetta imitazione del prodotto tradizionale verranno
unite a supporti di natura vegetale.
Dal punto di vista del sapore i tanti test di
assaggio che sono stati fatti (con finalità diverse) dai fautori della carne coltivata che
dai suoi detrattori confermano una buona somiglianza, per la consistenza invece sono necessari ancora miglioramenti.
Le caratteristiche virtuose della carne cellulare rispetto a quella prodotta
negli
allevamenti tradizionali sono molteplici a partire da quelle di natura etica,
ovvero il fatto che l’uomo per alimentarsi non avrà più bisogno di costringere in forzata
cattività degli animali (esseri senzienti), di infliggere dolori durante la
loro innaturale breve esistenza finalizzata solamente ad una successiva cruenta uccisione per
fini alimentari.
Rilevanti sono anche i vantaggi dovuti alla riduzione dell’impatto sull’ambiente visto che più della metà delle emissioni di metano è prodotta dagli allevamenti intensivi che solo sul territorio italiano sono un migliaio suddivisi tra polli (350), maiali (280), 300 (uova e vari) per un totale di 930 milioni di animali allevati ogni anno.
La sicurezza sanitaria derivante da processi che si svolgono per intero in
ambienti molto più controllabili è certamente più garantita, un minore uso di risorse come
acqua e terreno e la possibilità di dosare la produzione secondo necessità fanno
decisamente pendere il giudizio favore della carne coltivata.
La coltivazione cellulare consentirà nei prossimi anni di eliminare
progressivamente
l’inaccettabile sofferenza ingiustamente afflitta a milioni di esseri senzienti
rispondendo quindi non solo alle richieste dei movimenti animalisti ma anche ad
un indiscutibile concetto superiore di equità e giustizia. In presenza di
alternative sia
come carni coltivate che come sostituti vegetali non ha più senso uccidere
animali
per nutrirsi. L’immotivata sofferenza provocata agli animali non può avere
spazio in una società che si considera civile.
Per controbattere alcune affermazioni che vengono faziosamente fatte circolare
si
può obiettare che la storia insegna che l’innovazione migliora sempre le
condizioni
di vita e che per ogni tecnologia che si spegne se ne sviluppano di altre.
Le trasformazioni alle quali andiamo
incontro sul tema allevamenti e nuove tecnologie ci renderanno migliori e più
giusti!
Fondazione Save the Chickens
Iniziativa
europea STOP CRUELTY STOP SLAUGHTER
23.04.2024